Filcams Cgil del Trentino

Contro tutte le precarietà

Museo Tridentino: NO ai licenziamenti

PIENAMENTE RIUSCITO IL PRESIDIO-SCIOPERO DEI DIPENDENTI ESTERNALIZZATI DEL SERVIZIO DI RECEPTION, BIGLIETTERIA E GESTIONE BOOKSHOP DELLA SEDE DEL MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI DI TRENTO, AL QUALE HANNO PARTECIPATO NUMEROSI DELEGATI SINDACALI FILCAMS DI AZIENDE DEL COMMERCIO E TURISMO

Nella mattinata di, lunedì 24 gennaio, si è svolto l’incontro per determinare il passaggio alla cooperativa subentrante del personale attualmente impiegato nell’appalto dei servizi del museo tridentino di scienze naturali di Trento.
Il subentro della cooperativa “Le Impronte”, vincitrice della gara, avverrà con il 1 febbraio 2011.
Nell’incontro abbiamo appreso per bocca dei responsabili della Cooperativa vincitrice che non ci sarà alcuna assunzione dei lavoratori lì impiegati, perché non conveniente economicamente.
Una scelta non rispettosa delle normative in vigore, che determinano l’obbligatorietà di assunzione.
I responsabili del Museo, presenti all’incontro, alla nostra richiesta di intervento per il rispetto delle regole fondamentali a tutela dell’occupazione, non si sono assunti alcuna responsabilità.
Sempre nella giornata di ieri abbiamo esposto sia al Comune di Trento che all’Assessorato alla cultura della PAT, chiedendo anche a loro un intervento per far rispettare le regole, considerando che nel Consiglio d’amministrazione del Museo il Presidente ed un altro componente sono di nomina pubblica.
La politica e le parti sociali si riempiono quotidianamente la bocca con esternazioni riguardanti la contrarietà ad appalti pubblici basati unicamente sul risparmio, sostenendo una concorrenza che debba puntare alla qualità e non alla compressione di diritti e sfruttamento.
Bene, passiamo dalle parole ai fatti.
La Cooperativa subentrante supportata all’incontro da un responsabile della Federazione Trentina della Cooperazione, intende rispettare le regole e il suo sindacato farà rispettare le regole???
La Politica intende dare mandato ai suoi componenti in CDA di far rispettare le regole???
Per ora, come sempre sono i lavoratori che intendono far emergere pubblicamente la loro condizione per evitare di rimanere licenziati.
Dopo questa iniziativa se non ci saranno atti formali che porteranno al rispetto delle regole e all’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e quindi all’assunzione dei dipendenti, i lavoratori e la Filcams attiveranno ulteriori iniziative pubbliche di protesta anche eclatanti.

p.la Filcams Cgil del Trentino

Roland Caramelle

Trento, 26 gennaio 2011

26 gennaio 2011 Posted by | Sindacato | , , , , , , , , , | 1 commento

Appalti: lavoratori in lotta

In questi giorni si intensificano le iniziative dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti che operano nella sanificazione degli ospedale provinciali (Dussmann) e delle pulizie delle palestre di Trento (Asis) gestiti da una Ati formata da tre cooperative sociali.
Le proteste, ampiamente riportate dalla stampa locale, si pongono l’obiettivo di cambiare radicalmente la logica di scaricare sui lavoratori le conseguenze dei tagli e delle politiche del massimo ribasso.
Le lavoratrici della Dussmann, come emerge dalla denuncia fatta ieri, continuano la loro protesta per rivendicare maggiori garanzie (occupazionali, salariali, e normative) nel momento del cambio di appalto in quanto l’attuale legislazione non garantisce pienamente permettendo all’azienda subentrante di attivare una miriade di pressioni finalizzate a ridurre i diritti contrattuali delle lavoratrici. Inoltre chiedono alla Direzione dell’Azienda Sanitaria e all’Assessorato alla Sanità, di dare applicazione alla sentenza del TAR di Trento del 30 settembre scorso e quindi procedere all’aggiudicazione dell’appalto evitando la pratica delle continue proroghe che rischiano di generare insicurezza e riduzione della qualità del servizio di pulimento e sanificazione all’interno degli Ospedali Trentini. Non possiamo accettare che mentre l’assessore Rossi pensa di aumentare i ticket del pronto soccorso dall’altra cerchi di risparmiare qualche milione di euro sulle pelle delle lavoratrici del pulimento.
I lavoratori delle cooperative dell’appalto ASIS (leggi il comunicato sindacale) stanno lottando contro una gestione degli orari di lavoro, messi in campo dalle cooperative sociali, che non garantiscono l’orario contrattuale e quindi il diritto alla retribuzione. Una situazione inaccettabile in quanto questi lavoratori hanno un regolare contratto di lavoro che qualcuno, con la scusa della cooperazione, vorrebbe trasformare in lavoro a chiamata (senza garantire nemmeno la “prevista indennità di attesa”).
Giustamente hanno deciso di non fidarsi più delle promesse e degli impegni, sistematicamente disattesi, e quindi hanno chiamato in causa direttamente il Sindaco dii Trento il quale si è impegnato a convocare le parti per oggi pomeriggio al fine di dare soddisfazione alle richieste dei lavoratori. Una richiesta semplice: Garantire al lavoratore la paga contrattuale anche se la cooperativa non richiede la sua prestazione.
Un salario garantito è il prezzo della flessibilità.
Attendiamo le risposte delle cooperative e nel frattempo continua il presidio, anche notturno, presso il comune di Trento.
Queste lotte hanno anche un altro punto in comune: ripropongono la questione degli appalti che non si risolve con il semplice superamento del criterio del massimo ribasso ma richiede interventi precisi sui contratti di riferimento, sui criteri di assunzione e sull’applicazione dei diritti contrattuali ma soprattutto richiede una scelta di fondo, che manca anche nel governo di centro sinistra . La scelta di utilizzare gli appalti non per ridurre i costi e i problemi delle amministrazione ma come uno strumento di sinergia capace di migliorare la qualità dei servizi offerti al cittadino.
La Filcams Cgil del Trentino
Trento, 10 novembre 2010

10 novembre 2010 Posted by | Comunicati Filcams, Sindacato | , , , , , , | 7 commenti

Dussmann Service didetta l’integrativo

Pulizie a sanificazione. La protesta delle lavoratrici della Dussmann Service contro la disdetta dell’integrativo presso gli ospedali di Rovereto e di Cles.
Le lavoratrici di Dussmann chiedono il rispetto del contratto aziendale che garantisce una mensilità aggiuntiva di 500 per i full time.
Le lavoratrici ed i lavoratori della Dussmann Service, quelli che puliscono ogni giorno i reparti, le sale operatorie, i bagni e gli uffici degli ospedali Trentini, hanno protestato giovedì 29 luglio a Rovereto e giovedì 5 agosto a Cles contro la disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale. Nelle prossime settimane, se l’azienda non cambia idea, la protesta coinvolgerà anche gli altri ospedali del Trentino.
La Dussmann intende ridurre il già misero stipendio (6,48 euro lordi all’ora) di questi lavoratori e per raggiungere questo risultato non ha esitato dare DISDETTA FORMALE dell’accordo sindacale aziendale del 23 novembre 2004 privando i lavoratori dei loro diritti e diminuendo la loro retribuzione.
La Dussmann Service ha motivato questa scelta sostenendo che non poteva più erogare il premio annuo di 500,00 euro (250,00 per la stragrande maggioranza delle lavoratici a tempo parziale) in quanto era troppo oneroso. Non solo: disdettando l’accordo alle lavoratrici viene tolto anche il diritto alle tre settimane di ferie estive, l’anticipo dell’infortunio, del TFR e altre migliorie normative previste dall’accordo stesso.
Una scelta che si abbatte come un macigno sulle condizioni di lavoratrici e lavoratori già sottoposti a ritmi di lavoro sempre più massacranti a scapito della qualità del servizio. Agli addetti vengono assegnati compiti che prima erano della Operatrici Ausiliarie senza nessuna formazione specifica con il rischio di una riduzione della qualità del servizio. Le organizzazioni sindacali e i lavoratori contestano con forza le scelte aziendali ed intendo contrastarla con ogni mezzo in quanto la ritengono lesiva della dignità dei lavoratori oltre che inaccettabile nel merito e nelle sue motivazioni.
Per questo sarà coinvolta anche la direzione dell’Azienda sanitaria affinché vengano rispettati i capitolati d’appalto che impongono l’applicazione di tutti i contratti collettivi in essere. La Direzione Dusmman Service deve capire che non è accettabile che le retribuzioni già fortemente falcidiate dall’inflazione vengano unilateralmente decurtate dall’azienda con la disdetta dell’accordo sindacale aziendale.
Sindacati e lavoratori sono disponibili ad individuare congiuntamente la strada per garantire migliori livelli salariali e professionali per gli addetti e di conseguenza maggiore produttività aziendale, ma Dussmann deve ritirare la disdetta e sedersi al tavolo contrattuale. Filcams Cgil – Fisacat Cisl – Uiltrasposti – le delegate della Dussmann.
La Filcams Cgil del Trentino.

Di seguito è possibile vedere il video della protesta presso l’ospedale di Rovereto e le foto del volantinaggio  a Cles.

Il Comunicato di risposta ai tentativi della Dussmann Service di cambiare le carte in tavole e di nascondere la realtà

Trento, 9 agosto 2010

9 agosto 2010 Posted by | Comunicati Filcams | , , , , , , , , | 3 commenti

Biblioteca: la lotta paga

La conclusione della vicenda del cambio di appalto alla Biblioteca Comunale “G:Tartarotti” di Rovereto, ha evidenziato, per l’ennesima volta, quanto accidentato sia questo terreno per i lavoratori quando non esistono vincoli specifici in materia di assunzioni e orari.
Conclusione positiva va subito evidenziato, ma solo perché i lavoratori hanno risposto in maniera coesa e convinta alle nostre sollecitazioni quando le cose stavano volgendo al peggio, e cioè quando l’ATI vincitrice dell’appalto (CAEB e Povocoop81) poneva condizioni inaccettabili e umilianti per le riassunzioni.
Brevemente: il contratto del commercio-terziario non prevede come per quello multiservizi-pulizie un articolo di “salvaguardia dei diritti acquisiti” nei cambi di appalto.
Il Comune di Rovereto, nella stesura del capitolato, ha privilegiato giustamente la qualità del servizio prevedendo personale altamente qualificato per la copertura delle posizioni, solo che purtroppo per quanto riguarda l’associazione mansione-lavoratore preesistente, non ha previsto nulla. Questo dimostra che effettivamente la legge non aiuta, ma se si fossero interpellate per tempo le organizzazioni sindacali, di certo qualcosa di meglio da questo punto di vista sarebbe venuto fuori.
La cooperativa ArtOmnia che gestiva la Biblioteca si è completamente disinteressata della faccenda perchè, come ci hanno spiegato schiettamente durante le trattative i soci dell’ATI, le cooperative generalmente si preoccupano prioritariamente del destino dei soci-lavoratori e si disinteressano dei dipendenti, messaggio subliminale che all’inizio ingenuamente non avevamo colto, ma che in seguito si sarebbe concretizzato in tutta la sua dirompenza: condizione “sine qua non” per l’assunzione, diventare soci-lavoratori.
Lezione etica da scolpire nella roccia.
Per cui a lavoratori che da anni (anche 14 in un caso) prestavano la loro opera è stato proposto: diventare obbligatoriamente soci-lavoratori, periodo di prova (45 gg per 4°livello e 60 per il 3°), perdita di tutta l’anzianità maturata, oltre ovviamente allo stravolgimento di orari, turni etc cose previste nel capitolato d’appalto e non riassunzione dei tempi determinati, mancando il monte ore necessario.
Una serie di pretese deliranti per la Filcams che ha come bussola in questi casi lo slogan “cambiano le ditte ma rimangono i lavoratori” e che interpreta il cambio di appalto come un semplice cambio di “casacca” né più né meno.
Va rimarcato il fatto che ci siamo ritrovati ad operare in tempi strettissimi e a giocarci tutto nell’arco di una settimana, l’ultima prima del cambio gestione (3 maggio).
D’obbligo quindi due assemblee in pochi giorni con mercoledì pomeriggio, dopo la rottura del tavolo, assemblea sciopero a oltranza fino la mattina seguente con richiesta di incontro del sindaco (che ovviamente impegnato in campagna elettorale si è ben guardato dal presentarsi, considerata la scarsa rilevanza della situazione).
La situazione si è sbloccata la sera del giovedì con la firma di tutti dopo che pezzo per pezzo i lavoratori si son ripresi il “maltolto”.
Ancora una volta c’è stata la lotta “convinta e decisa” dei lavoratori che ha permesso si superare le resistenze di ATI e company. Quanto i lavoratori si stringono e creano un fronte compatto, non solo legittimano le loro richieste, ma creano le condizioni per piegare l’intransigenza di chi vorrebbe usare il sistema appalti per smantellare anche i diritti minimi dei lavoratori.
Un grazie a tutti i ragazzi e ragazze della Biblioteca Comunale di Rovereto perché si sono fatti trovare pronti nel momento opportuno e non sono arretrati di un millimetro anche quando si sentivano ripetere che non c’era obbligo di assunzione e che l’ATI avrebbe anche potuto svolgere il servizio anche senza di loro. Un gran merito aver fatto cambiare idea ai nuovi “datori di lavoro”.

Luigi Bozzato – Filcams Cgil del Trentino

Rovereto, 4 maggio 2010

4 Maggio 2010 Posted by | Sindacato | , , , , , , , , , | 4 commenti

Appalto sanità: garantire i diritti a chi lavora

CAMBIO APPALTO ALL’AZIENDA SANITARIA

I lavoratori pretendono un accordo sindacale.

Nella scorsa settimana abbiamo convocato le assemblee sindacali all’interno degli ospedali trentini (Rovereto, Trento, Cles, Arco) ed abbiamo registrato non solo una grande partecipazione ma anche una rinnovata decisione alla mobilitazione nella convinzione che non possiamo attendere passivamente il cambio appalto.
Forte è emersa la determinazione di chiedere all’azienda aggiudicataria di addivenire ad un accordo quadro sulle problematiche del cambio appalto per evitare una situazione di ansia e di preoccupazione che normalmente accompagnano ogni cambio appalto nel settore dei servizi e della sanificazione.
Come Sindacato abbiamo chiesto un incontro con l’Assessore alla salute Rossi ed alla Direzione dell’ASL provinciale per dissipare i dubbi che ancora permangono sulle modalità di gara e per conoscere le eventuali iniziative che sono state messe in campo per fugare i dubbi sul massimo ribasso a scapito della qualità del servizio.
Infatti per noi la qualità del servizio deve essere e rimanere la condizione principe per l’assegnazione degli appalti, compreso quello della sanificazione degli ospedali. Ricordiamo che l servizio di pulizia e sanificazione è una parte importante del buon funzionamento dell’ospedale (chi si farebbe operare in una sala sporca?). Una funzione che oggi non sembra pienamente riconosciuta e valorizzata.
Abbiamo anche chiesto, con lettera del 26 gennaio scorso un incontro con Manutencoop, Pulinet e CLA che hanno vinto la gara di appalto per definire un accordo di subentro che dia le garanzie minime tali da evitare che delle lavoratrici perdano diritti acquisiti come l’orario,m le turnazioni, il salario ecc.. Noi non possiamo permettere, ne accettare che il criterio del maggior ribasso, sia pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori in termini di licenziamenti, riduzione della ore giornaliere o aumento dei carichi di lavoro.
L’accordo dovrebbe riguardare i livelli occupazionali e quindi la richiesta di assunzione di tutto il personale presente al momento del cambio appalto, contratti atipici compresi, la definizione dell’organico minimo, il mantenimento dell’orario, della turnazione di lavoro e delle mansioni delle singole lavoratrici, la loro sede di assunzione e l’applicazione della contratto integrativo presente in Dussmann.
Infatti, se la Manutenccop vuole smentire le voci e le preoccupazioni sul versante dell’occupazione e dei diritti la strada dell’accordo è l’unica che può dare certezza e tranquillità alle lavoratrici. Noi siamo pronti al dialogo ma anche alla mobilitazione se la nostra richiesta di incontro dovesse essere ignorata da parte dell’ATI vincitrice dell’appalto.

la Filcams Cgil del Trentino

Trento, 2 febbraio 2010

2 febbraio 2010 Posted by | Comunicati Filcams | , , , , , , , , , , | Lascia un commento